Le scarpe nell’atletica leggera: consigli pratici per ogni categoria

Per correre, si sa, basta un paio di scarpe.

Ma attenzione ai falsi miti e ai messaggi fuorvianti di pubblicità e influencer: scelte sbagliate possono essere pericolose per la salute, soprattutto nei più giovani.


Falsi miti sulle scarpe da corsa

    • È meglio evitare di stare a piedi nudi.Falso! Camminare scalzi rinforza i piedi e favorisce un movimento naturale. Quando possibile, lasciate i bambini camminare, correre e giocare scalzi!

    • Con un buon paio di scarpe si evitano gli infortuni.Falso! Le scarpe giuste aiutano, ma non bastano: la maggior parte degli infortuni deriva da carichi di allenamento eccessivi, alimentazione inadeguata o recupero insufficiente. Non attribuiamo alle scarpe un ruolo che non hanno.

    • Spendere di più garantisce qualità superiore.Falso! Scarpe costose non sono necessariamente migliori di quelle economiche (spesso è vero il contrario).

    • Scarpe stabili e ammortizzate prevengono i problemi.Falso! Scarpe troppo strutturate e ammortizzate indeboliscono i piedi e possono aumentare il rischio di infortuni, soprattutto nei più giovani e nei principianti.

    • Le scarpe chiodate sono pericolose.Falso! Le scarpe chiodate, se usate correttamente e con continuità, rinforzano muscoli, tendini e ossa. Strutture deboli saranno più fragili.


Cos’è l’indice di minimalismo delle scarpe

L’indice di minimalismo misura quanto una scarpa si avvicina al movimento naturale del piede.
Si esprime in percentuale, calcolata su cinque parametri della calzatura: peso, altezza, drop, flessibilità e tecnologie presenti.

Esempi pratici:

    • Piedi nudi: 100% minimalismo

    • Scarpe da running tradizionali: 10–30%

    • Scarpe chiodate: 60–80%

Un alto indice di minimalismo non significa che una scarpa sia “migliore”: è un indicatore utile per capire cosa si ha ai piedi e per pianificare una transizione graduale, senza rischi di sovraccarico o infortuni.


Come scegliere le scarpe per l’atletica leggera

Esordienti e Ragazzi

Il consiglio migliore è farli stare il più possibile a piedi nudi.
Quando servono le scarpe, devono essere leggere, flessibili, basse e senza supporti rigidi o tecnologie superflue. Scarpe troppo grandi o strutturate possono indebolire tendini, muscoli e ossa del piede.

Regola d’oro: la misura deve essere giusta, con almeno un dito di spazio tra la punta e la fine della scarpa. Le dita devono muoversi liberamente, senza punti di pressione.

Buona notizia: le scarpe più semplici sono spesso le meno costose.
Cattiva notizia: sono più difficili da trovare, ma vale la pena cercarle!
Attenzione: molti, deviati dai messaggi pubblicitari, acquistano ai bambini scarpe da adulto “in miniatura”: un errore che può compromettere lo sviluppo.


Cadetti

Valgono le stesse regole dei più piccoli.
Da questa età si possono iniziare ad usare le “chiodate” anche nelle competizioni. Se i piedi sono già abituati a scarpe minimaliste non ci sarà alcun problema.
Consiglio: utilizzare le scarpe chiodate tutto l’anno, non solo in gara, e continuare ad evitare scarpe rigide e troppo strutturate.


Allievi, Juniores e Promesse

Anche qui, la regola base è comodità prima di tutto.
Con l’aumentare della performance, si possono usare chiodate più rigide per le discipline veloci.
Consiglio: allenarsi con scarpe poco strutturate per evitare sbalzi drastici dell’indice di minimalismo, che possono favorire infortuni. Le scarpe massimaliste sono inutili per corse lente, esercitazioni tecniche o sedute di forza.


Assoluti

Le regole restano le stesse, ma conta anche la storia dell’atleta:

    • Chi corre solo su strada e usa scarpe massimaliste da sempre può continuare così. Passare bruscamente a scarpe minimaliste è rischioso.

    • Chi corre in pista, invece, deve usare scarpe minimaliste.

Ogni scelta va adattata alle abitudini e ai precedenti infortuni.


Master

Per i runner più maturi, la scelta va fatta considerando storia personale e infortuni pregressi:

    • Chi vuole usare scarpe chiodate e non è abituato ad indossarle deve valutare attentamente la condizione di muscoli e tendini e pianificare correttamente gli allenamenti. Indossare “i chiodi” solamente il giorno dei societari di cross è un’ottima strategia per infortunarsi.

    • Chi corre su strada, senza esperienza con scarpe minimaliste, può mantenere calzature più protettive.
      Con l’età, i tempi di adattamento si allungano: evitare transizioni drastiche.


✅ Consigli pratici per tutti

    • Camminare scalzi il più possibile: rinforza piedi, tendini, ossa e muscoli.

    • Scegliere sempre la misura giusta.

    • Negli esordienti e ragazzi le scarpe strutturate, alte o troppo rigide sono dannose e vanno evitate!

    • Se non si usano scarpe massimaliste, non c’è motivo di iniziare a farlo con nel passaggio a cadetti o allievi (e nemmeno dopo)

    • Usare le chiodate regolarmente durante l’anno, non solo in gara. Le chiodate non sono pericolose: un cambio repentino da scarpe a basso indice di minimalismo ad altre con alto indice di minimalismo sì!

    • Quando è necessario passare da scarpe protettive a minimaliste, procedere gradualmente e rispettare i tempi di transizione.


🔍 In conclusione

Nessuna scarpa garantisce l’assenza di infortuni

Lasciamo i bambini a piedi nudi quanto più possibile ed evitiamo scarpe grosse e strutturate sui piedi dei più piccoli

Spendere tanto non significa avere scarpe migliori: spesso, quelle più semplici sono le migliori alleate per la salute e la performance nel tempo.

Non farti ingannare dal marketing, dalle aziende, dai rivenditori o dagli influencer: scegli le scarpe giuste con consapevolezza e dati scientifici.

📧 Per dubbi e consigli: fisiorun.it@gmail.com oppure info@laclinicadelrunning.com
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