Arrampicata sportiva: infortuni e prevenzione

In questi ultimi anni l’arrampicata sportiva sta subendo una forte crescita, grazie anche al recente ingresso alle olimpiadi estive che ha contribuito alla sua popolarità. La diffusione di numerose palestre nelle maggiori città sta rendendo l’arrampicata sempre più accessibile anche a coloro che non hanno facile accesso alle montagne.

Con l’aumento del numero di praticanti sta aumentando il numero di infortuni relativi a questo sport. È buona cosa quindi conoscere le principali lesioni ed essere informati su come affrontarle e prevenirle.

Gli incidenti più frequenti coinvolgono gli arti inferiori in seguito a cadute accidentali, mentre la maggior parte degli infortuni cronici da sovraccarico sono associati agli arti superiori e in particolar modo alle dita.

In parete, infatti, ci si trova spesso a rimanere aggrappati su degli appigli che possono essere molto piccoli, anche pochi millimetri, oppure la scelta di appoggi per i piedi può essere scarsa e di conseguenza gran parte del peso corporeo andrà a carico degli arti superiori, e quindi delle dita.

Siamo in grado di piegare le dita per afferrare un oggetto, o un appiglio se siamo in parete, grazie ai muscoli che si trovano nell’avambraccio. A livello del polso proseguono come tendini fino a raggiungere la punta delle dita e permetterne quindi la flessione. L’anatomia del dito, nonostante le ridotte dimensioni, è piuttosto complessa e presenta numerosi legamenti che forniscono stabilità e permettono il movimento. Sono proprio questi legamenti, chiamati pulegge, ad infiammarsi o lacerarsi in caso di carico eccessivo.

Ecco i principali infortuni relativi all’arrampicata:

• Lesione di puleggia

• Tenosinovite del tendine flessore delle dita

• Capsuliti

• Lesione dei lombricali

• Epicondiliti 

• Infortunio di spalla tipo SLAP

• Lesioni dei muscoli ischiocrurali

Per ridurre la probabilità di infortunarsi è necessario andare a condizionare le strutture muscolari, tendine e legamentose affinché diventino sempre più forti e resilienti per poter gestire lo stress dovuto all’arrampicata. Gli allenamenti di uno scalatore devono infatti prevedere oltre che la pratica in parete, esercizi di supporto mirati al miglioramento della forza, della potenza, della resistenzada effettuare in sala pesi e con strumenti come il trave. 

Articolo di Simone Tentori

Simone è dottore in Fisioterapia e Scienze Motorie, atleta e membro del Gruppo Ragni di Lecco. Ha gareggiato per la nazionale italiana di boulder, e su roccia ha raggiunto 8c+ in falesia e 8C boulder.

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